Troppe donne escluse. Troppe risorse sprecate
Donne, formazione e lavoro: cosa non sta funzionando?
Digitale e prossimità in rete promuove agganci e inclusione sociolavorativa per 12 donne disoccupate, vulnerabili e marginalizzate accrescendo le opportunità occupazionali attraverso corsi di formazione ICT che sviluppino competenze digitali in linea alle richieste del mercato del lavoro.
Orientamento, formazione base, programmazione e tirocini sono le fondamenta del progetto.

Perché riflettere oggi su donne e digitale?
Il mercato del lavoro è fortemente segmentato soprattutto quando il soggetto sono le donne. Digitale e prossimità in rete analizza coloro che per ragioni di disabilità o svantaggio vengono segregate da pregiudizi socioculturali.
Il progetto
Digitale e prossimità in rete favorisce l’inclusione lavorativa di donne fragili e disoccupate nei settori ICT. La fragilità è un ostacolo importante per la ricerca di buone opportunità lavorative e la condizione femminile viene percepita lontana dagli ambiti digital dove la barriera d’ingresso risulta peraltro maggiore.
Una riflessione
Le allieve che hanno deciso di proseguire la formazione dopo un primo approccio alla base della programmazione ora sono tutte occupate.
La proposta di BES
Il progetto di BES si pone a questo punto due domande. La prima riguarda le difficoltà riscontrate ovvero casuali o strutturali. La seconda invece riflette sui possibili errori dell’offerta formativa pensando a un percorso costruito ad hoc secondo specifiche linee guida.
Perché le donne non rispondono ai percorsi ICT?
Ingaggiare partecipanti per Digitale e prossimità in rete è stato complesso nonostante solida rete territoriale, buona comunicazione e un’offerta formativa collaudata.
Le cause di questo punto potrebbero essere:
Discontinuità nel follow-up: è previsto un percorso successivo al corso per tutti i partecipanti. Tuttavia in alcuni casi (inclusi inserimenti lavorativi con esito positivo) si è riscontrata stanchezza, sfiducia o semplicemente il desiderio di voltare pagina.
Linguaggi che allontanano: Java, coding e ICT sono parole che spesso fanno dire non è roba per me anche per chi possiede esperienze lavorative o alti titoli di studio.
Motivazione fragile: spesso le donne contattate vivono in situazioni complicate (disoccupazione di lunga durata, responsabilità familiare, malattia, migrazione, etc.) da inserire in un percorso formativo nel quale sono necessarie energia, continuità e autostima.
Errori e dubbi
Dove si nascondono i problemi se la formazione è eccellente. Il modulo avanzato successivo a quello inizialmente proposto è erogato da un’agenzia accreditata con ottimi risultati occupazionali. Il programma ha funzionato ma comunque non tutte le studentesse hanno terminato e addirittura alcune si sono allontanate completamente.
Digitale e prossimità in rete prova allora a chiedersi:
Quali proposte sono opinabili per interventi educativi futuri?
Il successo tecnico basta a costruire empowerment?
Cosa frena davvero le donne fragili di fronte all’ICT?
Quanto contano i modelli culturali e familiari?
Quali linguaggi possono rendere accessibile ciò che oggi appare elitario?
Perché, dopo aver partecipato, alcune donne spariscono?
Controllo invisibile
Per quanto non esistano prove dirette a supporto, durante il percorso è emersa più volte la concreta sensazione di una manipolazione nella libertà a decidere delle partecipanti.
La forma di tale comportamento è molteplice:
risposte evasive o condizionate al telefono.
improvvise difficoltà a frequentare corsi senza apparenti chiare motivazioni.
paura ad esporsi pubblicamente o partecipare a interviste.
Il concetto di controllo invisibile rappresenta dunque la proibizione imposta forse da mariti, compagni, membri della famiglia o gruppi affiliati alle donne in spostamenti e comunicazioni.
Il problema rilevato dalle operatrici è generale e sottolinea barriere culturali all’autonomia femminile soprattutto quando la formazione è vissuta come un passo verso l’indipendenza economica oppure se l’ambiente familiare è tradizionalista, di stampo patriarcale o semplicemente ostile al cambiamento.
Alcune domande alle quali cerchiamo di trovare risposta anche grazie all’aiuto di chi legge sono:
Come si forma chi non può scegliere liberamente di frequentare un corso?
Un buon percorso è sufficiente alla formazione quando fuori dall’aula ci sono paletti che remano contro?
Qual è il ruolo della rete sociale e territoriale nella rottura di questo isolamento silenzioso?
Scrivici la tua opinione a info@bes4work.it
Una varietà di risorse

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